Quella pericolosa attrazione per l’Astrologia finanziaria
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Direttore: Alessandro Plateroti

Quella pericolosa attrazione per l’Astrologia finanziaria

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Un autentico contingente di esperti in esoterismo e astrologia si sta proponendo per orientare gli investimenti di risparmiatori, sia modesti che consistenti.

Maghi, sensitivi e cartomanti: ecco la nuova “frontiera” della consulenza finanziaria. Sembra incredibile, ma nell’era degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale e soprattutto dopo anni di scandali e truffe ai danni dei risparmiatori, il fenomeno più discusso del momento nei circoli finanziari americani e giapponesi è il boom dell’”astrologia finanziaria”.

Un vero e proprio esercito di “professionisti” dell’esoterismo e dell’astrologia si sta candidando a guidare gli investimenti di piccoli e grandi risparmiatori scoraggiati dalla volatilità e dalle incertezze dei mercati in “concorrenza” non solo con i consulenti finanziari indipendenti, ma anche con i consulenti in forza alle reti.
Il fenomeno, decisamente preoccupante visti i rischi di truffe o di perdite ingenti, sta dilagando soprattutto in Asia e negli Stati Uniti, ma anche in Italia sembra mettere radici molto velocemente. L’astrologia finanziaria e la cartomanzia sugli investimenti, è bene tenerlo presente, non sono un reato e non sono vietati (in Italia l’attività è tutelata dall’articolo 121 del TULPS) purché non siano esercitate con
modalità truffaldine o comunque idonee ad abusare della credulità popolare. Il problema, semmai, è individuare la differenza.

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Ma vediamo dice cosa si tratta. L’astrologia finanziaria può essere utilizzata sia per il trading a breve che a lungo termine. I trader a breve termine possono concentrarsi sull’analisi dei movimenti dei pianeti e sul loro impatto sul trading intraday, mentre i trader a lungo termine possono analizzare i movimenti dei pianeti su periodi più lunghi per prevedere le tendenze del mercato.

Per quanto riguarda i segni, c’è la convinzione che l’Ariete sia orientato ad assumersi rischi e a sperimentare nuove forme di investimento, il Toro abbia una forte capacità di guadagno nelle Offerte pubbliche iniziali, i Gemelli investono solo con consulenza professionale, il Cancro preferisce tenere i soldi in banca, la Vergine sceglie invece i fondi pensione.
La cosa può far ridere (o piangere), ma il fatto curioso è che a volte le carte ci azzeccano.
Nel 1992, 1994 e 2008, una rivista chiamata Wall Street Forecaster è stata premiata per aver centrato le previsioni sull’andamento della Borsa. E nel 2002, le previsioni dei suoi “analisti” si sono collocate al secondo posto di una top ten che comprendeva le più autorevoli società di ricera finanziaria.

Il problema, è che Wall Street Forecaster non si affida all’analisi tecnica, ma a quella astrologica: si racconta che molti dei suoi abbonati piu’ autorevoli nella comunità finanziaria, si facciano consegnare la rivista in busta chiusa marrone per evitare che si sappia in giro.
In realtà, il fenomeno e’ più diffuso di quanto si pensi.

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Nel 2001, la società di trading di fondi Astro, che gestiva beni degli investitori per un valore di 3,5-5 milioni di dollari seguendo le direttive degli astri, affermava che il 10-15% dei gestori di fondi utilizzava il proprio servizio o quello di una società simile. La domanda di consulenza finanziaria astrale, a quanto pare, ha avuto il suo anno record dopo la crisi finanziaria del 2008, con Stati Uniti e Giappone in testa. Il fenomeno sembra ora ripartito alla grande, soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche che rendono incerto l’andamento dei mercati finanziari.
Il problema è che anche in Italia sta avvenendo la stessa cosa.
Ogni giorno, secondo i dati del Codacons, sono circa 30.000 gli italiani che si rivolgono agli oltre 155mila maghi, cartomanti, astrologi o veggenti. Lo fanno per sapere di più dagli astri non solo sulla propria famiglia o lavoro, ma anche sull’uso dei risparmi, sugli investimenti, l’eredità di famiglia e persino la successione aziendale. Tale fatto, riguarda tutti i ceti sociali e dal 2020 è stato registrato un aumento di casi affrontati dal numero verde per le Antisette, di circa il 60%.

E’ un mercato fiorente, e a volte ci si può finire in modo innocui, come i culti fai date o tendenze New Age. Impressionante è anche il giro d’affari:tra gli 8 e i 10 miliardi di euro l’anno con circa 13 milioni di clienti abituali. In realtà, la cifra potrebbe essere anche il doppio, visto che l’evasione fiscale in questo “settore” è di circa il 90%.
Ognuno è libero di buttare i soldi come vuole, ma il risparmio delle famiglie ha un valore sacro e andrebbe tutelato non solo dalle truffe bancarie o dei promotori disonesti, ma anche dalle insidie dell’esoterismo finanziario. Come? Innanzitutto incentivando fiscalmente il ricorso ai consulenti finanziari indipendenti, in modo da sviluppare gradualmente una maggiore cultura della consulenza professionale.
In Italia sono circa 610 gli iscritti all’Albo dei consulenti finanziari indipendenti, a cui si aggiungono più di 40 Società di consulenza finanziaria e 51.500 consulenti attualmente in forza alle reti del risparmio gestito. Il problema, secondo la Consob, è che oltre il 70% degli italiani non si affida ai consulenti finanziari.
La scelta di non avvalersi della consulenza è motivata soprattutto dalla percezione che il servizio non sia necessario, a fronte dell’investimento di piccole somme (29%) o in strumenti finanziari semplici (23%), ovvero sia troppo costoso (26%). Ed ecco il risultato: i risparmiatori italiani hanno dichiarato di preferire l’investimento in autonomia o affidarsi ai consigli di amici, parenti o conoscenti – cosiddetta consulenza informale – come indicato dal 45% del campione (dato in crescita rispetto all’anno precedente ancorché stabile rispetto al 2019). E all’interno di questa categoria, ci sono anche cartomanti e astrologi.
Come sottolinea l’analisi della Consob, alla base della scelta sembrerebbe esserci un basso livello di conoscenza del servizio. In particolare, solo il 39% degli intervistati sa che la prestazione del servizio è riservata ai soggetti iscritti all’Albo unico dei consulenti finanziari; il dato è parzialmente disallineato rispetto alla conoscenza percepita della nozione di consulenza finanziaria che viene dichiarata dal 51% del campione. Inoltre, solo il 15% degli investitori sa identificare nella modalità di retribuzione una delle caratteristiche tipiche della consulenza indipendente, che il 27% afferma di aver compreso.
Infine, solo il 35% degli intervistati è consapevole del fatto che la consulenza è un servizio a pagamento, mentre il 57% dichiara di non essere disposto a pagare. Ma a pagare il cartomante, evidente, non ha nessun problema

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ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2024 10:53

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